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FAI Regionale Veneto : L'augurio di inizio anno del Presidente Regionale Gianluigi Satini
Gianluigi Satini
11-1-2018 13:15

E’ strano il nostro universo, siamo immersi in un immenso spazio dove la materia presente “gira”.

Dall’immensamente grande all’infinitamente piccolo, tutto gira o, se preferite, tutto ruota.

Tutto questo movimento, tutto questo ruotare e girare è un moto che non sembra determinare problemi d’inquinamento né necessitare di milioni di barili di petrolio.

C’è un’energia, gratuita, che tiene in “vita” l’universo e le teorie più alla moda parlano di un’unica sorgente risalente ad una esplosione avvenuta miliardi di anni fa.

Da allora, la rotazione in tutte le sue forme continua anche oggi e, per quel che ne sappiamo, continuerà per un bel po’ anche in futuro.

A volte, quando parliamo della vita dell’uomo definiamo con lo stesso termine la nostra esistenza: una ruota che gira.

E se la ruota si ferma… ciao, continueranno a girare altre “ruote” ma la nostra, per chi crede si trasforma e per chi non crede chissà.

Di conseguenza, non solo nell’universo, tutto gira o ruota, anche nella nostra esistenza ed in particolare nella logistica tale termine è ampiamente utilizzato.

Noi fatturiamo se le ruote dei nostri veicoli “girano”, lavoriamo se le merci girano, quando ci arrabbiamo ci girano le p….

Sembra proprio che non abbiamo via di scampo, il movimento è conseguenza del vivere e dunque… giriamo.

L’umanità attuale è frutto di questo ruotare di cui non riconosciamo il fine, se non quello della nostra individuale ruota, che tendenzialmente individua nel fine i propri desideri.

E, tra questi, che le ruote girino e ci consentano una vita dignitosa.

E’ sufficiente che le ruote girino?

Qui deve nascere un distinguo, certo non è sufficiente ma ammetto che sia importante, importante per noi come per altre ruote.

Ma che le ruote girino può diventare, come per l’universo, il fine della nostra società, umanità, vita?

Provo a spiegarmi: che le merci girino in continuazione per il mondo può essere il mezzo per migliorarci o sta diventando un fine per far girare le ruote?

Il termine migliorarci non vuole proprio essere casuale, dovrebbe diventare condizione del far girare le ruote, le ruote di qualsiasi veicolo o mezzo o propulsore.

Tutto questo movimento, questo ruotare, questo girare, ci sta “realmente” migliorando?

Occhio, carissimi colleghi ed amici, sta scrivendo un uomo che di questo vive e spera di contribuire, appunto, a migliorarsi per osservare un senso del nostro girare che non sia fine a sé stesso.

M piace immaginare che ci sia un senso un più alto del saldo di conto corrente, un senso che vada oltre la mia personale ambizione.

Nel mistero d’una energia che fa girare la materia presente nello spazio, mi piacerebbe fosse meno misterioso ciò che gira e perché, nel nostro piccolo-grande mondo.

Spesso ho la sensazione che facciamo ciò che sappiamo fare; banale, direte voi, ma se provassimo a farlo meglio usciremmo dalla banalità, già incontrare persone “migliori” non è la stessa cosa che frequentare chi “gira” tanto per “girare”, chi fa “girar ruote” tanto per far qualcosa.

Il nostro settore ha proprio bisogno di una riflessione “diversa” dal “solito” osservare tutto ciò che non va?

Il pedaggio autostradale è aumentato dal 01.01.18, il costo del gasolio è in aumento da qualche mese, il costo dei nostri conducenti a breve inizierà ad aumentare.

Acquistiamo veicoli che inquinano meno ma non basta, utilizziamo treni e traghetti ma non basta, rispettiamo sempre più norme ma non basta.

Non ci sembra che qualcosa non torni?

Perché “manca” sempre qualcosa?

Gli interrogativi, evidentemente “non mancano” e con loro ci abituiamo a convivere, consapevoli dei tanti limiti dell’essere uomini ed a volte imprenditori.

Ci facciamo carico di svolgere attività sempre più complesse e di accrescere le nostre competenze rincorrendo una pseudo competitività che ci garantisca una posizione favorevole in un mercato che mai si accontenta.

Giusto o sbagliato che sia, invitati a girare intorno a situazioni che sempre meno ci vedono protagonisti, accettiamo sfide che spesso ci lasciano con il sapore dell’inganno.

Se accade serve una pausa, rallentare se non fermare il nostro girare, prendersi il tempo per riflettere.

Tempo, quel tempo che sembra approfittarsi di noi, non concedendoci un’equa misura per noi stessi se non strappandolo dai tanti più o meno nobili impegni.

Quanto scritto riguarda, evidentemente, ognuno di noi, ma per l’imprenditore, per tutti coloro che hanno deciso d’essere impresa, tutto si moltiplica per N… fattori, che sono tutte le incognite d’un mondo che ci ruota intorno senza la necessaria, ma apparentemente sconosciuta, attenzione.

L’attenzione, infatti, è sempre più legata al proprio agire e solo raramente troviamo traccia d’un senso comune che privilegi il bene comune.

Provando a concentrarci sul nostro futuro prossimo dopo aver ampiamente divagato sui nostri ma anche altrui limiti, qualche seria considerazione:

1)      Speriamo che la ruota della vita d’ognuno di noi continui a girare;

2)      Speriamo che continui a girare dando ad ognuno un’esistenza dignitosa;

3)      Speriamo che chi ci gira intorno non si dimentichi che, sintanto cha noi esistiamo, continueranno ad avere qualcosa intorno a cui girare;

4)      Speriamo che in tutto questo movimento siamo in grado di evitare collisioni più o meno gravi;

5)      Speriamo che la FAI continui a fare al meglio la sua attività, continui a fare un po’ di luce ai nostri grandi o piccoli dubbi, continui ad accompagnarci con passione in questo nostro viaggio.

Questo il mio sentito augurio a tutti noi ed un abbraccio con vera simpatia ad ognuno di voi.

 Gianni Satini

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